Agriturismo “L’Angolo di Paradiso” di Giusy D’Antuono
Info e prenotazione al 3382471045
Euro 30 a persona tutto incluso
Accoglienza ore 12.30
Degustazione a partire dalle ore 13
Parcheggio interno
Olimpia Lombardo
Responsabile “Lady Chef” Penisola Sorrentina ( compartimento della Federazione Italiana Cuochi, che ha come scopo la divulgazione del patrimonio gastronomico italiano) Aderente alla Slow food
Angie Cafiero gastroscrittrice
presentano
…Aspettando il Natale
Bollicine di benvenuto…
Frittura di zeppoline e “scagluozzi”
Insalata di Rinforzo
Caciottina aromatizzata ai sapori di Sorrento
‘a Scarola ‘mbuttunata
‘a Menesta maritata
Ziti di Gragnano spezzati con “o’ rrau’” Napoletano e scaglie di provolone del Monaco
‘e purpette ra nonna con tortino di mallone
Dolci della Tradizione
‘o cafè e liquori tipici
Piatti della tradizione napoletana
Un viaggio cultural-gastronomico tra le tradizioni napoletane e la buona tavola saggiando e raccontando le consuetudini alimentari, e, percependo i gusti ed i piatti tipici della nostra terra
Il menù della tradizione natalizia napoletana e campana, e’ legato, inevitabilmente al celeberrimo Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, nobile napoletano che coltivava con passione il suo hobby per la cucina, ed autore di uno dei primi testi dedicati alla cucina della nostra regione, “La cucina teorico pratica” stampato per la prima volta a Napoli nel 1837.
Il Cavalcanti ha dedicato gli ultimi cinque lustri della sua vita alla stampa e alle nove ristampe, tutte diverse, del suo ricettario, lasciando un segno indelebile nella cucina tradizionale napoletana. La sua opera è divisa in due parti: la prima in italiano, per nobili e ricchi borghesi, la seconda in dialetto napoletano, per il popolo e la borghesia. Inoltre c’e’ una intera sezione, redatta in dialetto napoletano anche dei piatti per le ricorrenze importanti dell’anno: Natale, Capodanno, Pasqua ecc.
Anche noi abbiamo cercato di proporre qualcuno dei piatti del suo menù tradizionale, come i tradizionali scagluozzi, a forma di piccoli triangoli, tipici delle friggitorie tipiche napoletane, o, come l’insalata di rinforzo e ‘a scarola mbuttunata, aggiungendo pietanze che pur facendo parte della gastronomia tradizionale napoletana, non rientrano tra quelle del tradizionale banchetto del 24 dicembre, ed infatti abbiamo voluto inserire il famoso “’rrau’” napoletano decantato anche dal grande Eduardo in una sua poesia che recita: Il ragù non è la carne ca’ pummarola.
Per la seconda portata la nostra scelta è caduta sulle tradizionali polpette amate da grandi e piccini, le polpette da sempre hanno rappresentato l’opportunità di recuperare il pane raffermo e di acquistare tagli “minori” di carne. Non è difficile prepararle, come sempre l’ingrediente essenziale per la riuscita di un piatto e’ la passione, accompagnate da un tortino di mallone, piatto della cucina contadina, che un tempo veniva realizzato utilizzando misto di erbe selvatiche di montagna (carboncello, caccialepre, finocchietto selvatico, cicoria, scarolella, rosolaccio), queste venivano poi lessate, strizzate e successivamente rosolate in padella con patate lesse schiacciate con la forchetta e con pezzi di pane raffermo; il tutto in un soffritto abbondante di olio extravergine di oliva, aglio e peperoncino.Attualmente lo si prepara con i broccoli.. Ed infine puntando sempre sulle memorie gastronomiche delle nostre genti, stuzzicheremo e sorprenderemo il vostro palato con un delizioso goloso finale con i dolci della tradizione, caffè e liquori tipici.
Accompagnerà la degustazione una piccola illustrazione sulla storia dei piatti proposti a cura di Angie Cafiero